lunedì 6 dicembre 2010

Lettera di un motociclista

Ho trovato questa lettera navigando sul web e la voglio pubblicare.

Tutti coloro che vanno in moto prima o poi incontrano questo detto: "Esistono motociclisti vecchi. Esistono motociclisti spericolati. Non esistono motociclisti vecchi e spericolati."

Io vado in moto. Sono un fermone ma ci vado, perchè mi piace andare alla ricerca di strade solitarie in mezzo a panorami splendidi.

Ci vado perchè mi piace sentirmi parte di quei panorami e non vederli dal finestrino di un'auto.

Vado in moto perchè mi porta in posti splendidi facendomi sentire in comunione con i posti che sto attraversando.

Quando non posso usarla per questo scopo ludico, mi accontento di usarla per recarmi al lavoro, per andare a trovare la mia ragazza o per sbrigare qualche commissione.

Mi basta accenderla per evocare tutti i chilometri che ho fatto attraversando le montagne, in riva al mare, da solo o in compagnia.

Vado in moto perchè è una passione, perchè quando viaggi in moto pensi a quello che stai facendo e la mente ti si libera, perchè vedi le cose in modo diverso.

La moto comunica un senso di pace, di armonia, di libertà che nessun altro veicolo su strada sa dare.

Vado in moto anche perchè comporta molti vantaggi. Mi consente di evitare il traffico, di alzarmi più tardi al mattino.

Costa meno e consuma meno rispetto ad un'auto ed è più facile da parcheggiare.

Vado in moto anche se è pericoloso. So che rischio e presto la massima attenzione a ciò che mi accade intorno.

Non ho il cellulare all'orecchio, non gioco con l'aria condizionata, non canto a squarciagola le canzoni della radio, non fumo, non leggo il giornale (come lo leggeva questa mattina un signore in autostrada).

Ho le mani sul manubrio, indice e medio su freno e frizione, piede destro vicino al freno e sinistro vicino al cambio.

Guardo il traffico, gli altri veicoli, chiedendomi quale farà l'errore. Chi svolterà senza mettere la freccia? Chi uscirà da quello stop? Chi cambierà corsia senza guardare nello specchietto? Oppure sto sbagliando io?

Guardo la strada, le voragini nell'asfalto, il brecciolino, i tombini sporgenti, e cerco di evitare le une e gli altri.

Vado in moto cercando di rischiare il meno possibile, guidando in difesa, come si suol dire.

E spero, qualora mi capiti di cadere, di non incontrare sulla mia strada qualche ostacolo troppo duro, acuminato o tagliente.

Perchè so che un giorno anche a me capiterà di cadere e cerco di evitarlo perchè di un'auto si aggiustano le lamiere, di una moto le ossa del proprietario, le mie ossa.

Vado in moto anche se ho un po' di paura perchè girare da queste parti, con il traffico e le strade che ci sono, è molto pericoloso.

E' più pericoloso un chilometro in circonvallazione a Milano che cento sui monti della Sardegna; lo dico per esperienza personale.

Vado in moto, e non mi sento diverso dagli altri. Non sono più intelligente, più figo o più furbo degli altri, sono una persona normale.

Accetto i rischi ma spero che tutti si adoperino per minimizzarli così come cerco di fare io, e spero lo facciano anche coloro che esprimono giudizi sulle moto e sull'andare in moto, magari senza averne mai guidata una.

Vi prego, fate attenzione quando siete in strada, ci sono anch'io, sulla mia moto.

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